L’ASSOCIAZIONE

La Storia

Momi Bevilacqua e Marino Bergamin
Momi Bevilacqua e Marino Bergamin

L’associazione SOLIDARIETA’ UMANA, faceva inizialmente parte dell’associazione “MONDO GIUSTO”, che aveva sede a Lecco, i cui primi ispiratori furono Paola Locatelli, Domenico Colombo, Aldo Ciaponi e Mario Panzeri. A quel gruppo aderirono alcuni nostri compaesani Marino Bergamin, Momi Bevilacqua, il dr. Gianni Purgato, che si era impegnato molto specialmente per le missioni in Brasile, Danilo Farinon, Lino Bevilacqua Agnese Pernigotto, Bruno Franco, Giuseppe Farinon, Gianni Brandellero e Storti Giuseppe.
Possiamo affermare che Solidarietà Umana sia nata da una costola di Mondo Giusto, alimentata dalla spiritualità e dalle fede di Momi Bevilacqua e dall’anima missionaria di Marino Bergamin.

Era infatti il 1969 quando Marino Bergamin decise di partire per l’Africa. I suoi amici di Chiampo decisero di sostenerlo spiritualmente, ma anche finanziariamente. Tra essi ricordiamo Agnese e Bruno Franco, Michele Storti, Gianni Brandellero, Piero Zanella, Momi Bevilacqua, Luigina e Plinio Gianesini, Giuseppe e Danilo Farinon ed altri cui chiediamo scusa di non avere memoria, ma che sicuramente fecero sentire la loro presenza.
La storia di Marino in Africa è lunga e costellata di iniziative altamente umanitarie. Il suo primo impegno fu a Bukawu, Zaire, dove si impegnò nella ristrutturazione di alcuni edifici per conto della diocesi. A Munesa inizia un progetto agricolo per la coltivazione della soia. Nel 1976 si reca insieme al suo amico Mario Panzeri, (deceduto lo scordo Marzo), si reca a Butembo, invitati dal vescovo, e vi restano alcuni mesi. Marino poi si trasferisce a Kiondo, nell’attuale Repubblica Democratica del Congo, dove svilupperà un progetto idrico, per fornire di acqua il locale ospedale. Tra il 1977 e il 1978 inizia la realizzazione di una centrale idroelettrica per dare l’energia elettrica a ospedali, scuole, parrocchie, conventi di suore. Nel ’83 l’energia elettrica è distribuita anche alle case. Il lavoro più impegnativo per la centrale è stato lo sbarramento del fiume, fatto con mezzi inadeguati, di strade e mezzi. L’invio di materiale da lavoro è stato infatti uno dei primi impegni di Solidarietà Umana per Marino. Tra l’incredulità generale, Marino ha saputo stimolare e dar fiducia alla gente locale, dimostrando loro che dall’acqua si poteva ricavare energia.
La genialità di Marino ha fatto sì che tanta popolazione locale potesse sviluppare lavoro come artigiani, falegnami, saldatori, meccanici, segherie di legname ed altre.


Giorgio Consolaro, qui ritratto con Marino, collaborò alla costruzione di un centro sanitario in Zaire, la sistemazione di mulini, fontane, ponti, strade, rendendo possibile il recupero di migliaia di ettari di terreno incolto. Con Marino ha costruito addirittura una centralina idroelettrica.

La sua permanenza in Africa ha dato frutti impensabili.
E’ stato in seguito raggiunto in Africa dai due fratelli Giorgio e Luigi Consolaro ed altri. Tutti hanno attinto da Marino ciò che è il fulcro della missionarietà: la carità cristiana, la pazienza, l’umiltà, l’esempio educativo, senza imporre i propri tempi così diversi dai “tempi africani”, attendendo la crescita individuale senza imporsi con atteggiamenti da maestri, ma da compagni di viaggio.
Tra tutti coloro che rimasero contagiati dall’esempio di Marino ricordiamo Franco Dani, infermiere, che ha lasciato segni di umanità; e poi Giorgio Pillon da Vicenza, Paolo Sartore da Marano Vicentino, Lucia Bressan di Abano Terme. Ed ancora, Giampietro Tessarolo, Antonio Magrin, Cecilia Morlotti.

Diceva Momi in uno suo scritto:
Dato l’entusiasmo che si era maturato attorno agli amici di Marino Bergamin, si pensò di costituire a Chiampo un’associazione di volontariato con una certa autonomia nei confronti di Mondo Giusto, senza staccarsi totalmente”.

Il fratello di Giorgio, Luigi Consolaro accanto ad una turbina realizzata in Zaire.

Furono riuniti in un’assemblea gli amici di Marino. Uno di questi, Mino Dalla Bona, si occupò di stendere lo statuto per l’atto fondativo.

Dice ancora Momi Bevilacqua:
Grazie agli stimoli del dr. Gianni Purgato e di Marino Bergamin, anche noi vogliamo scrollandoci l’etichetta di colonizzatori e sfruttatori per stendere la mano a chi ne ha bisogno, a volte valicando perfino gli oceani. L’esempio trascinante il messaggio dei due pionieri non poteva lasciare indifferenti chi, come noi, ha vissuto gli anni giovanili impegnato in realtà e associazioni cattoliche, spinto dal desiderio di fare del bene agli altri, mettendo a frutto i talenti a ciascuno donati dal buon Dio”.
Sia chiaro”, prosegue Momi,” se non fossero apparse le figure del dr. Purgato e di Marino, forse l’esperienza di missionarietà laica non sarebbe mai nata”.

La storia di Solidarietà Umana nasce quindi nel 1969 quando Marino andò in Zaire e per ben 16 anni fornì la sua preziosa e competente opera per sollevare quelle popolazioni da una povertà materiale, resa ancor più terribile dall’ignoranza assoluta su qualsiasi mezzo o progresso tecnologico.
Le scelte di questi due personaggi sono risultate contagiose. Familiari, parenti, amici e compaesani passarono da una prima sbigottita curiosità al sostegno convinto e alla collaborazione. Nacque così il gruppo missionario “Amici di Marino”, che si appoggiava ancora a Mondo Giusto.

Bruno Franco, Luigino Castegnaro, Giuseppe Gugole e Antonio Nardi con Marino Bergamin

Il sincero desiderio di aiutare metteva le ali alla fantasia per reperire fondi: sagre, pesche di beneficenza, lotterie, mostre, cene di beneficenza ecc. Ogni occasione era buona per sensibilizzare e raccogliere fondi. Si cominciò ad allestire e spedire containers con viveri a lunga scadenza, vestiario, macchinari. Era un susseguirsi di iniziative: “Un trattore per Marino”, “Un mulino per i fratelli dello Zaire” ecc.

Altre importanti iniziative furono portate a temine ad opera degli scout, di Bruno e Agnese Franco, di Daniele Pieropan e della moglie Maria, del “nonno d’Africa” Angelo Culpo e tanti altri.

Tutte queste iniziative fecero scaturire la necessità di unificare in un’associazione al fine di meglio coordinare tutte queste attività a favore del terzo mondo. Si arrivò così al 21 Ottobre 1986, all’atto fondativo dell’associazione, nello studio del notaio Colasanto in Arzignano.

Momi Bevilacqua fu il primo presidente e co-fondatore in insieme a:
Ferruccio Nicolato
Livio Cavaliere
Cesira Nardi
Silvio Pietrobelli
che non sono più tra noi a festeggiare;
Antonio Chiarello
Bruno Franco
Agnese Pernigotto
Milena Cunico
Rosemarie Kummer
Maria Mistrorigo
Giulio Fanton
Carlo Fracasso
Luigina Pieropan
Plinio Gianesini.

Momi Bevilacqua fu presidente dell’associazione dalla fondazione fino al 1990, seguito da Luigino Castegnaro dal 1990 fino al 2004 e Gianfranco Serafini dal 2004 ad oggi.